
Comincerò con due chiacchiere, perché mi va bene così, ne ho voglia (è un buon motivo) e perché credo siano congrue con questo spazio. Saranno chiacchiere sulla lettura, naturalmente, anzi, sull’attività del leggere, che è di tanti tipi, e così dev’essere se non vogliamo cadere in quella specie di figura retorica che è il recensore-tipo, intellettuale (crede lui) e poco capace di godere di quello che fa, cioè leggere, riflettere su ciò che legge e scriverne: poi non è così, questo tipo non esiste, ma esiste lo stereotipo, ed è, tra l’altro, maschile. Il che ha a che fare con quello di cui racconterò poi su uno dei libri che sto leggendo e di cui parlerò.