Zazie nel metroRaymond Queneau, “Zazie nel metro”, Einaudi 1994. Traduzione di Franco Fortini

Macchifastapuzza, si chiese Gabriel, arcistufo. Impossibile, mai che si puliscano. Sul giornale c’è scritto che a Parigi non c’è nemmeno l’undici per cento di appartamenti col bagno, non c’è da meravigliarsi, ma ci si può lavare anche senza.

Gabriel, un omone a tutti gli effetti, è alla Gare d’Austerlitz e aspetta il treno con cui stanno arrivando la sorella, Jeanne Lalochère, e la nipotina undicenne, Zazie. Jeanne ha programmato di prendersi tre giorni di libertà con il suo uomo del momento, e lascerà la figlia ospite dello zio Gabriel e della zia Marceline, sua moglie. Epoca: anni ’50; il romanzo è stato pubblicato nel ’59; il dopoguerra è ancora in corso.