Ho salutato il nuovo anno accomiatandomi dal vecchio con i versi di Costantinos Kavafis (qui). Ed è iniziato […]
Category Archive: Recensioni
William Goldman, “La principessa sposa”, Marcos Y Marcos Traduzione di Massimiliana Brioschi Prefazione di Cristiano Cavina Una favola […]
E rimanendo sulla strada della leggerezza, ho scelto, quale opzione per le letture rigeneranti di questo mese (santo […]
(segue) Tra poco è Natale: un caso, per un Natale che interroga. E a me non resta molto […]
Vintilă Horia, “Dio è nato in esilio. Diario di Ovidio a Tomi“, Ed. La vita felice 2017 “Chiudo […]
Michael Ende, “Le avventure di Jim Bottone”, Editrice Salani 1989 Intermezzo di lettura, dedicato agli adulti, con il […]
Multatuli, “Max Havelaar. Ovvero le aste del caffè della Società di commercio olandese”, Iperborea 2007 Traduzione di Piero […]
Igiaba Scego, “La linea del colore”, Bompiani 2020 Ho incontrato sul mio percorso un libro molto bello, e […]
Esergo: “A Ted Newman, che mi ha fatto capire che non capivo la meccanica quantistica” Si tratta di […]
Alice Basso, “Il morso della vipera”, Garzanti 2020.
Una premessa.
Ebbene sì. Quasi tre anni fa avevo già parlato, con entusiasmo (per nulla scemato) di Alice Basso, una giovane autrice di cui, finora, non ho perduto un libro e di cui avevo recensito la sua prima (allora) trilogia, che sarebbe stata in seguito completata da altri due libri. (qui).
Virginia Woolf, “Oggetti solidi. Tutti i racconti e altre prose”, Racconti edizioni, 2016. Traduzione di Adriana Bottini e Francesca Duranti
A cura di Liliana Rampello
Avevo già accennato a questo libro, (qui) che Racconti edizioni aveva proposto nel 2016; che mi era vergognosamente sfuggito.
È stata una lunga lettura, pagine che regalano tempo alla vita (e portano a interrompere le ferie: cui torno, credo).
Fernando Pessoa, “Lettere alla fidanzata”, Adelphi 2012
Con una testimonianza di Ophélia Queiroz
A cura di Antonio Tabucchi
Un prezioso piccolo Adelphi; una lettura che, per me, è stata una interruzione-inserto dentro il percorso (necessariamente lento) nel “Libro dell’inquietudine” di “Bernardo Soares”, semi-eteronimo di Fernando Pessoa, il suo “Io mutilato”, a detta del suo ortonimo; il solo vero pseudonimo, forse, che ha anticipato gli eteronimi Alvaro da Campos, Ricardo Reis, Alberto Caeiro.