Dopo aver recensito i bellissimi racconti di Peter Cameron di “Paura della matematica”, o meglio prima di farlo, ho dovuto prender nota del fatto che si tratta del primo libro di racconti di cui mi occupo in questo spazio.
La verità, ovvia, è che ne ero perfettamente consapevole; qua e là, mi era capitato di parlare di racconti, e di desiderare di farlo, di desiderare di proporne. Ricordo di averne citato alcuni che ho molto amato, storie fantastiche – “Bartleby lo scrivano”, di Herman Melville, “Le morti concentriche” di Jack London, “25 agosto 1983 e altri racconti” di Jorge Luis Borges – limitandomi, tuttavia, a darne indicazione, a condividere ricordi, senza proporne davvero la lettura.