Dino Buzzati, «Il deserto dei Tartari», Mondadori 2001
Incredibile quante cose avvengano, quanta vita ci sia, in una intera esistenza in cui sembra non succeda niente se non, appunto, il fatto di vivere e di esserne consapevoli.
Di questo libro, che si avvia a compiere ottant’anni senza aver perduto nulla della sua giovinezza, è stato detto e scritto molto. Si tratta di uno di quei libri che anche chi non ha letto sente – erroneamente – di conoscere: assegnandogli il significato allegorico di Vita come Attesa, priva di senso, che richiederà unicamente l’accettazione, ognuno per sé, della propria, unica, individuale, fine.