Daniel Pennac, “Signori bambini”, Feltrinelli 2000
Traduzione di Yasmina Melaouah
“E vi diranno che i bambini sono cambiati! Se così fosse, un professore come Crastaing sarebbe rinchiuso in una clinica tutta bianca a incollare i pezzi di una identità polverizzata dal bazooka della modernità infantile. Invece Crastaing è qui. Regna come un macigno, e gli sbarbati nemmeno fiatano”
Abbiamo avuto tutti un professor Crastaing, e il bello è che, riguardando le cose a posteriori, non è stato del tutto un elemento negativo della nostra infanzia. Ha ricoperto il ruolo dell’orco delle fiabe cui, alla fine, non è mai riuscito di mangiarsi, se non per nomea mai comprovata, un solo bambino; ed ha fatto, lui, una brutta fine, lasciandoci una grande soddisfazione e un piccolo moto di tenerezza.
Cosa ne sarebbe stato di qualunque infanzia se non avesse appreso a sconfiggere l’orco? Se non si fosse potuta misurare con l’amore, mal espresso ma tanto tanto utile, di un orco?