
Recensendo il bel romanzo di Uras “Io e Proust” ho parlato anche della voglia che prende di rileggere, o leggere, o riprendere la lettura, della Recherche – e andare alla ricerca del tempo perduto.
La monumentalità dell’opera di Marcel Proust frena, non c’è dubbio. Ma è altrettanto certo che i romanzi sono leggibili e godibili anche separatamente: non occorre assolutamente ingurgitarli tutti di fila, ognuno di questi romanzi si legge di per sé e ognuno di noi ci si può ritrovare, perché ognuno di noi ha assaggiato, una volta o l’altra, l’equivalente di una madeleine della memoria.