Daniel Keyes, “Fiori per Algernon”, TEA 2016
Traduzione Bruno Oddera
Avviene: di incontrare un libro di cui si ricordava, labilmente, l’esistenza, e che mai era giunto davvero alla nostra attenzione; e lo si scopre essere un libro importante, di quelli che non lasciano indenne il lettore.
Che poi: il tema è, di suo, importante – obbligatorio dirlo – e dunque, se vogliamo, anche no: è uno di quei temi su cui è stato detto tutto, o così pare. Potrebbe sembrare uno di quei libri che sfiorano il luogo comune, fatti apposta per sentirsi buoni. È un libro assegnato alla categoria fantascienza, a torto o a ragione, e già questo basta, forse, a porlo ai margini dell’attenzione.