Oscar Wilde, “Il Fantasma di Canterville”, Einaudi ragazzi 2009 Favole per bambini, favole per adulti, favole per tutti, […]
Category Archive: Fantascienza e Fantasy
… e impugnava un coltello.” Neil Gaiman, Il figlio del cimitero, Mondadori 2009 Tutto, in questa storia, fin […]
…riemerso, e non me ne ero accorta. Nel corso delle ultime vacanze, segnate da letture amene, è stato […]
William Goldman, “La principessa sposa”, Marcos Y Marcos Traduzione di Massimiliana Brioschi Prefazione di Cristiano Cavina Una favola […]
Ursula K. Le Guin, La saga di Terramare, Il mago, Mondadori 2013. Traduzione di Ilva Tron
È trascorso un certo tempo; ma per certi libri il tempo, fortunatamente non conta. Ed eccomi a rileggere La saga di Terramare, il cui primo libro, “Il mago” è stato pubblicato nel 1968, anticipato da due racconti che hanno, per così dire, aperto la strada alla saga.
“Spesso appaiono inspiegabili le ragioni per cui si sceglie un libro da leggere”: così si apre il primo di tre articoli attraverso i quali zapgina, nel suo ottimo blog “Pensieri lib(e)ri” lo scorso anno ci aveva fatto entrare nel mondo fantastico di Ursula Le Guin (1929 – 2018), autrice fantasy e di fantascienza, scarsamente tradotta in Italia.

Scoprendo l’acqua calda, immagino, mi imbatto su di un autore a me finora totalmente sconosciuto: ed è infatuazione – ancora presto per dire “amore”, immagino; ogni infatuazione ci sembra tale, all’inizio.
E tuttavia, questo autore possiede sicuramente, oltre ad una scrittura godibile, una qualità di contenuto che non lascia scampo al lettore, catturato con leggerezza e tuttavia senza che il compito, l’invito ad entrare nella domanda che ogni racconto presenta, gli venga facilitato.
Daniel Keyes, “Fiori per Algernon”, TEA 2016
Traduzione Bruno Oddera
Avviene: di incontrare un libro di cui si ricordava, labilmente, l’esistenza, e che mai era giunto davvero alla nostra attenzione; e lo si scopre essere un libro importante, di quelli che non lasciano indenne il lettore.
Che poi: il tema è, di suo, importante – obbligatorio dirlo – e dunque, se vogliamo, anche no: è uno di quei temi su cui è stato detto tutto, o così pare. Potrebbe sembrare uno di quei libri che sfiorano il luogo comune, fatti apposta per sentirsi buoni. È un libro assegnato alla categoria fantascienza, a torto o a ragione, e già questo basta, forse, a porlo ai margini dell’attenzione.
Neil Gaiman, “American Gods”, Oscar Mondadori
Traduzione di Katia Bagnoli
“Avvertenza per i viaggiatori”: così inizia la storia. Una anomala forma di disclaimer, con la quale l’autore definisce il genere – narrativa – cui appartengono le pagine che seguiranno; nonché ciò che, in tali pagine, trova corrispondenza nella realtà – ad esempio alcuni luoghi – e ciò che non possiede tale corrispondenza. E conclude affermando:
“Va da sé che tutte le persone vive o morte, nominate nel libro, sono frutto della mia immaginazione, oppure usate in modo immaginario. Soltanto gli dei sono reali.”
Pat O’Shea, “La pietra del vecchio pescatore”, TEA 2010
Titolo originale: “The Hounds of the Morrigan”
Traduzione di Pier Francesco Paolini
Come accade che, tra le mani, ti arrivi un libro, datato e a te sconosciuto, quello giusto per il tuo desiderio e per la particolarità del momento? A me è arrivata notizia, subito colta, di questo libro in quanto citato in un altro libro: un riferimento en passant, come si trattasse di una storia che tutti conoscono.
J.R.R. Tolkien, “Il cacciatore di draghi”, Bompiani 2015, VI edizione
Illustrato da Pauline Baynes – curato da Cristina Scull e Wayne G. Hammond
Traduzione di Isabella Murro
Non è possibile, o quantomeno non lo è per me, parlare di una favola. È necessario, al meglio, ascoltarla; quantomeno leggerla, specialmente quando è scritta da un vero grande cantastorie.
Un piacere senza tempo. Una delle grandi forme attraverso cui, da sempre, gli umani hanno appreso ciò che è necessario per affrontare bene la vita. Nei secoli, la favola è stata uno dei modi di trasmissione delle culture più efficaci, alla portata di tutti, un modo senza tempo.
Oggi sono spariti i cantastorie Ci sarebbe, c’è, il teatro: divenuto difficile da raggiungere, non più piacere di massa, di piazza.
Una storia per la vita
Michael Ende
“LA STORIA INFINITA”,
Dalla A alla Z
con capilettera di
Antonio Bassi
traduzione di
Amina Pandolfi
Longanesi & C – Milano
1987
Patrick Rothfuss, “Le cronache dell’Assassinio del Re”, Trilogia:
Volume I: “Il nome del vento”, Fanucci 2008
Volume II: “La paura del saggio”, Fanucci 2011….
Traduzione dall’inglese di Gabriele Giorgi
….e Volume III, conclusivo della saga, atteso dal 2011, che a tutt’oggi non c’è.
“Ho sottratto principesse a re dormienti nei tumuli. Ho ridotto in cenere la città di Trebon. Ho passato la notte con Felurian e me ne sono andato sia con la vita, sia con la sanità mentale. Sono stato espulso dall’Accademia a un’età inferiore a quella in cui la maggior parte della gente viene ammessa. Ho percorso alla luce della luna sentieri di cui altri temono di parlare durante il giorno. Ho parlato a dèi, amato donne e scritto canzoni che fanno commuovere i menestrelli. Potresti aver sentito parlare di me.”
Terry Pratchett, “L’arte della magia”, Salani editore 2016
Raffaele Simone, “La mente al punto Dialogo sul tempo e il pensiero”, Laterza 2002
Zerocalcare, “Kobane calling”, BAO publishing 2016
Estate. Tempo di vacanza o, quantomeno, tempo in cui è bene e salutare sentirsi in vacanza: un particolare modo di comportarsi “come se”. Al bisogno, l‘ho sempre trovato molto utile.
Ci sono i giorni in cui ci si trova a godere, senza averlo programmato, di letture multiple, e molto diverse tra loro. Avviene, quando il nostro tempo è segnato da impegni frazionati nella giornata, ad ognuno dei quali corrisponde, potendo godere di un qualche momento di sosta, una diversa lettura che ci accompagni.
Charlotte Perkins Gilman, “Terradilei”, La Vita Felice 2015
A cura di Franco Venturi
Un libro particolare. Che vale davvero una buona lettura. Un libro “divertente ma inquietante”, ne scrive la professoressa Mary Beard, in un suo articolo per la London Rewiew of Books, riportato nel numero del 31 marzo 2017 di “Internazionale”
Incontro, dunque, per la prima volta Charlotte Perkins Gilman, autrice e studiosa americana, vissuta a cavallo tra ‘800 e ‘900, che ci ha lasciato molte opere delle quali un certo numero tradotte e pubblicate in italiano.