Julia Deck, “Viviane Élizabeth Fauville”, Adelphi 2014
Un romanzo d’esordio, un noir molto particolare in cui, anche se gli ingredienti del genere ci sono tutti, qualcosa, molto, non segue le vie prescritte.
La trama: una donna, Viviana Élizabeth Fauville in Hermant, manager quarantaduenne alla Betons Biron, madre di una bambina di dodici settimane, vive a Parigi in un appartamento nel quale ha recentemente traslocato dopo la separazione dal marito. Viviane è da tempo in cura presso uno psicanalista, il dr. Jacques Sergent.