E vi trovate a Gaborone, capitale del Botswana? Alexander McCall Smith, “Precious Ramotswe, detective”. Edizioni Tea 2013 – […]
Category Archive: Gialli
Autore: Pierre Martin: Madame le commissaire e l’inglese scomparso, Neri Pozza, Superbeat 2021; Cui faranno seguito, volendo e […]
Giorgio Scerbanenco, “I centodelitti”, La nave di Teseo, 2019 Giorgio Scerbanenco fu un uomo dalla vita e dalla […]
Per un bel libro, di piacevole lettura: Valeria Corciolani, “Con l’arte e con l’inganno”, Rizzoli 2021 Non avevo […]
Avevo scritto quasi cinque anni fa, qui, ed è tuttora vero (qui): (…) di fronte a un bel […]
Fred Vargas, “Il morso della reclusa“, Einaudi 2010. Traduzione di Margherita Botto Questa non è, in senso proprio, […]
Marisa Salabelle, “L’ultimo dei Santi”, Tarka edizioni 2019 Mai che io riesca a fare un programma e mantenerlo! […]
Ho salutato il nuovo anno accomiatandomi dal vecchio con i versi di Costantinos Kavafis (qui). Ed è iniziato […]
Alice Basso, “Il morso della vipera”, Garzanti 2020.
Una premessa.
Ebbene sì. Quasi tre anni fa avevo già parlato, con entusiasmo (per nulla scemato) di Alice Basso, una giovane autrice di cui, finora, non ho perduto un libro e di cui avevo recensito la sua prima (allora) trilogia, che sarebbe stata in seguito completata da altri due libri. (qui).
Massimo Roscia, “La strage dei congiuntivi”, Èxòrma 2014
Avevo già accennato (qui) a questo romanzo che ora propongo in quanto, in modo solo apparentemente anomalo, lo ritengo particolarmente adatto al periodo natalizio; adatto ad esorcizzare, fantasmaticamente attuandola, una certa voglia omicida che…
Ora che il Natale è alle nostre spalle (non del tutto, permangono pastori in viaggio in attesa dei Re Magi, buoni ultimi; e della Befana, per i più piccini) lo possiamo dire: il Natale è un periodo ben strano, un periodo in cui chi ha bambini si salva, almeno in parte ma, per tutti gli altri (e per come vanno le cose in questo nostro disgraziato mondo), non c’è protezione.
Segue: (da qui)
Il Novecento. Anni ’30. Il Commissario De Vincenzi indaga. Ed è, per me che leggo, una Milano dei ricordi; di una bambina molto piccola, giorni e settimane a casa dei nonni, Porta Genova, Porta Ticinese, quartieri, allora, popolari, di case a ringhiera; i Navigli, il Parco Solari; il cono di “latte e miele”, panna montata con una spruzzata di cannella, mai più gustato.
Si andava, Via Cesare Correnti, Via Torino, a Piazza al Duomo, e a Piazza della Scala – era bello, lo è ancora, lo sferragliare del tram. Ma si andava anche a piedi, e la città ad ogni incrocio, si faceva più splendente.
Mark Haddon, «Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte», Einaudi 2005. Traduzione di Paola Novarese
Uno strano bel libro. Che si avvia dal capitolo 2.
E il capitolo 1? Errore di stampa? L’interrogativo, al momento, resta insoluto. Al momento.
“Mezzanotte e 7 minuti. Il cane era disteso sull’erba in mezzo al prato di fronte alla casa della signora Shears. Gli occhi erano chiusi. Sembrava stesse correndo su un fianco, come fanno i cani quando sognano di dare la caccia a un gatto. Il cane però non stava correndo, e non dormiva. Il cane era morto. Era stato trafitto con un forcone. Le punte del forcone dovevano averlo passato da parte a parte ed essersi conficcate nel terreno, perché l’attrezzo era ancora in piedi.”
Marco Malvaldi, “Buchi nella sabbia“, Sellerio 2015
Ingredienti del romanzo: La Tosca di Giacomo Puccini, il Teatro Nuovo di Pisa, cantanti, direttore d’orchestra, direttore del teatro, tecnici di scena; I Carabinieri e un giornalista, Ernesto Ragazzoni, il protagonista principale; un tempo e un luogo, Pisa 1902, un anno dopo l’assassinio di re Umberto per mano dell’anarchico Gaetano Bresci; sullo sfondo, il nuovo re, Vittorio Emanuele III, mentre Giacomo Puccini, pur in assenza, sarà un inconsapevole protagonista della storia. E l’Anarchia.
Julia Deck, “Viviane Élizabeth Fauville”, Adelphi 2014
Un romanzo d’esordio, un noir molto particolare in cui, anche se gli ingredienti del genere ci sono tutti, qualcosa, molto, non segue le vie prescritte.
La trama: una donna, Viviana Élizabeth Fauville in Hermant, manager quarantaduenne alla Betons Biron, madre di una bambina di dodici settimane, vive a Parigi in un appartamento nel quale ha recentemente traslocato dopo la separazione dal marito. Viviane è da tempo in cura presso uno psicanalista, il dr. Jacques Sergent.