Elvis Malaj, “Il mare è rotondo”, Rizzoli 2020

Dalla Quarta di copertina:

“Elvis Malaj è nato in Albania nel 1990. A quindici anni si è trasferito ad Alessandria con la famiglia e oggi vive a Belluno. Ha esordito con la raccolta di racconti Dal tuo terrazzo si vede casa mia, selezionato al Premio Streg 2018″

 

Avevo atteso di rileggere questo autore, dopo i racconti di Dal tuo terrazzo si vede casa mia, (qui)   in cui Elvis Malaj già mostrava una struttura narrativa capace di ampio respiro, capace di catturare l’intero di un mondo e di una storia.

Elvis Malaj, “Dal tuo terrazzo si vede casa mia”, Racconti edizioni 2017

Un bel libro. Candidato allo Strega; che forse non vincerà; un libro che forse neppure entrerà nella cinquina finalista: pure se dovrebbe. Potrebbe.  Vincere lo Strega, dico. Mi piacerebbe che questo avvenisse, mi piacerebbe davvero molto.

Una piccola casa editrice, giovanissima, due soli anni di vita ma che occupa, nella produzione libraria italiana, un suo spazio, forse di nicchia ma assolutamente interessante. Un giovane autore alla sua prima prova, dotato di un linguaggio originale, che scorre, dialogico, parlato, rivelando una cura preziosa della lingua; una cura che permea di sé anche un turpiloquio della quotidianità ben collocato, con caratteristiche che mi riportano alla mente, senza che vi sia relazione alcuna tra i due libri, il linguaggio di Raymond Queneau in “Zazie nel metro” (qui).