I libri, i loro lettori, chi scrive cosa. Le parole. Il loro uso. La loro funzione: dare forma, […]
Gianrico Carofiglio
Avevo scritto, poco tempo fa: Accade quasi sempre che un libro parli di altri libri, che un personaggio […]
È stato dunque bello tornare in libreria. Con mascherina, e pazienza, anche se non è un disturbo da poco. Ma è stato bello. Al punto da non potermi trattenere.
Ci sono dovuta tornare e tornare – sei gite nel tempo giusto di un mese; cercando, in librerie diverse, libri che nel, nel corso di questo tempo, mi avevano richiamato; alla ricerca di cose nuove che potessero sorprendermi; alla ricerca di quel tipico venir sorpresa che il tempo dentro una libreria porta con sé.
Anche se, e lo dico con dolore, sempre più con una qualche fatica che un tempo non conoscevo; con qualche delusione per libri non trovati, per libri dichiarati, impropriamente, defunti.
“La misura del tempo”, Einaudi 2019
“Mi piace cenare con gli amici. Allora perché devo morire”
Marcello Mastroianni[i]
Una piccola interruzione alla peste: ci vuole. Ripromettendomi di ritornarvi. Che poi, Carofiglio non ci fa mai mancare quel suo, appena accennato ma costante, sentimento di caducità delle cose, e dunque di noi, della nostra presenza nel mondo; adeguatamente nascosto sotto una civile e riposante riflessione sul bisogno di accostare accadimenti e persone accogliendone ragioni e relatività.