Marylinne Robinson, “Le cure domestiche”, Einaudi 2016
Preannunciando la lettura in corso di questo romanzo, pubblicato da Einaudi a grande distanza dalla sua uscita negli U.S.A., e giustamente acclamato dalla critica, avevo scritto “Una scrittura pregevole. Una storia affascinante. Non so ancora se manterrà le promesse.”
A lettura in corso non avevo alcun dubbio sul fatto che si trattava, in effetti, di un libro che non si lascia, che trattiene il lettore nel piacere di una scrittura magistrale e dentro una storia e un ambiente insieme segnati dalla matericità della natura e dalla concretezza della vita che, dentro di essa, si svolge. Perché, dunque, mi ponevo un non giustificato interrogativo? Mentre gustavo ogni riga e ogni parola, perché è un libro che si legge con voluta lentezza, e tuttavia senza sosta che non sia obbligata.
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