J.R.R. Tolkien, “Il cacciatore di draghi”, Bompiani 2015, VI edizione

Illustrato da Pauline Baynes – curato da Cristina Scull e Wayne G. Hammond

Traduzione di Isabella Murro

 

Non è possibile, o quantomeno non lo è per me, parlare di una favola. È necessario, al meglio, ascoltarla; quantomeno leggerla, specialmente quando è scritta da un vero grande cantastorie.

Un piacere senza tempo. Una delle grandi forme attraverso cui, da sempre, gli umani hanno appreso ciò che è necessario per affrontare bene la vita. Nei secoli, la favola è stata uno dei modi di trasmissione delle culture più efficaci, alla portata di tutti, un modo senza tempo.

Oggi sono spariti i cantastorie Ci sarebbe, c’è, il teatro: divenuto difficile da raggiungere, non più piacere di massa, di piazza.