Così, ho guardato bene i titoli in gara per lo Strega – per antico affetto, direi, per un Premio che ha avuto, nel tempo, un suo significato assolutamente di rilievo, il cui esserci è stato importante, utile; e che oggi, non potendo se non vivere, esserci, per l’appunto, nel mondo della comunicazione attuale, inevitabilmente risulterà figlio di un meccanismo di selezione della qualità obsoleto, a rischio di venir travolto da regole di mercato impensabili alla sua nascita; dal rumore di fondo della comunicazione multimediale che lo circonda, dove il libro si deve confrontare con altri mezzi che ne tradurranno, e distorceranno, il messaggio, la fruibilità; che soli ne decreteranno un qualche (siamo in Italia) successo commerciale sui grandi numeri (sempre italiani, è chiaro).
Ponte alle Grazie

Con la primavera, e in attesa del Salone del Libro di Torino, iniziano i rumor sui libri, di alta qualità, selezionati per le varie stagioni dei Premi che, da ora ad autunno, occuperanno, tra piccoli e grandi occasioni, la bella stagione; iniziano i rumor sulle rose dei finalisti, libri e autori, che gareggeranno per la scelta da parte di lettori, librai, giudici e giurie.
Sto guardando la mia attuale dotazione di progetti di lettura, frutto di voglie confuse e idee discordanti. Un po’ anche per colpa di queste pagine; magari cerco una scusante ma è un fatto: anche se mantengo la linea per cui propongo ciò che, tra le mie letture, mi è piaciuto, e il Catalogo di questa ‘libreria virtuale’ non segue classifiche, nuove uscite e simili, è invitabile che, nel dispormi a leggere un libro, io pensi anche al fatto che possa o meno essere poi una buona proposta, perché mi piace condividere e scrivere, parlare, dei libri che mi sono piaciuti – ….e perché qualcosa di quest’ultima frase – “che mi son piaciuti” – mi suona noto? Va a sapere, mi verrà in mente, ah certo, Paolo Conte “…questo tempo grigio pieno di musiche e di uomini (non libri!) che ti son piaciuti…. it’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderful…