La libraia virtuale riapre i battenti e deve confessare, con grande scorno, di non aver portato a termine, nel mese trascorso, nessuno degli obiettivi, per quanto vaghi, che si era prefissata – ad esclusione di uno: darsi alla vacanza, nel senso etimologico del termine: essere vacuo, sgombro, libero, senza occupazioni.

Tuttavia: anche questo stava nel programma, il regalarmi una vera vacanza a casaccio e dunque, perché no.

Ora, tuttavia è un po’ difficile rientrare in discorso, dopo un periodo così, da perfetta pelandrona.

millenniumVorrei riprendere un discorso iniziato con il passaggio al nuovo anno (qui e qui). Un qualche tipo di bilancio, da riguardare un po’ per scherzo e un po’ in tutta serietà; da costruire secondo il noto metodo: prima si fanno cose, poi si osserva cosa si è fatto, poi si afferma che la risultante era proprio ciò che intendevamo ottenere.

È un modo che ci sta, nella natura di questo luogo – una libreria unicamente virtuale, dove nulla c’è di concreto – che, di partenza, poggia certamente su di un progetto, su di un catalogo di massima ragionato, che tuttavia, nel tempo, è cambiato, come avviene per ogni cosa a questo mondo, deviando lungo sentieri inattesi, o percorsi diversi in cui ognuno di noi si imbatte: libro chiama libro, pensiero chiama pensiero; per coerenza, per opposizione, per una qualità che viene trovata là dove non si era inizialmente interessati a guardare; per caso, certo, anche per caso.

Si è suicidato il Che
Petros Markaris, “Si è suicidato il Che”, Bompiani 2006

Agosto: C’è un genere di libri la cui lettura è, per me, tutt’uno con il concetto di ferie che il nostro immaginario collettivo culla nel proprio intimo. E in nome dei vecchi tempi – quando esistevano i lavoratori dipendenti, le aziende, di concerto, chiudevano tutte in sincrono, e tutta l’Italia andava in ferie (immaginario collettivo, appunto) – desidero dedicar loro questo mese. A voi scegliere qualcosa da leggere, se vi va.

Vorrei occuparmi dei noir seriali, di quelle storie che rappresentano per il lettore una fonte certa di rassicurazione e riposo, regalando l’accesso a mondi che, se pur di fantasia, fanno parte di un universo di significati noto, basati su trame che rispondono a regole precise e su un protagonista fisso da seguire nelle sue investigazioni di libro in libro (oppure nella sua attività criminale, come possibilità, Arsenio Lupin è sempre godibile).

Topazia Alliata e Fosco MarainiDa un po’ di tempo le mie letture sono, per lo più, riletture; non so il perché, a meno di banalizzare dicendo che non trovo libri che soddisfino il mio bisogno del momento. Anche di questo si tratta, in parte, ma soprattutto del fatto che, a tratti, si ha voglia di sicurezza, di potersi riposare con un libro che si conosce, che non si leggeva da molto tempo e che, dunque, ci darà sicuramente un piacere senza sorprese, con il vantaggio di poterlo leggere con nuovi occhi.

Così, sto leggendo, a pezzi, ora questo ora quello, “L’anello di Re Salomone” di Konrad Lorenz (per chi non lo avesse letto, una compagnia meravigliosa); poi, pezzi di “Armi acciaio e malattie” di Jared Diamond. E ieri ho acquistato un Jared Diamond non ancora letto, “Il mondo fino a ieri” sottotitolo “Cosa possiamo imparare dalle società tradizionali”. Anche se, da questo libro, mi aspetto un ripasso di cose già lette di questo scrittore, che tuttavia amo molto, rimanendo sempre disponibile a riascoltarlo.