Ivy Compton-Burnett, “Il capofamiglia”, Fazi editore 2020. Traduzione di Manuela Francescon

 

Attendendo le prossime pubblicazioni, e traduzioni di libri di Ivy Compton-Burnett, appena terminata la lettura di “Il capofamiglia”, ho con molto piacere trovato tra i miei contatti due belle recensioni di questo romanzo (qui e qui). Con piacere, dico, e molto, perché si tratta di un’autrice, una grande del ‘900, che a lungo, e inspiegabilmente, era stata assente dai cataloghi delle CE italiane, con poche benemerite eccezioni che, viene da pensare, abbiano dovuto recedere dal proseguire a pubblicarla non avendo incomprensibilmente trovato riscontro da parte dei lettori.

Mine.Haha, ovvero Dell'educazione fisica delle fanciulleUn mese di libri e di pensieri diversi. Un po’ di resoconto. Qualche chiacchiera.

Ho letto “Mine-Haha ovvero Dell’educazione fisica delle fanciulle”, di Franz Wedekind

Provo molta incertezza nei riguardi di questo autore, che non avevo mai letto; e del suo racconto, che mi ha comunque affascinato. Il perché non saprei esprimerlo.

Ho già detto che lo devo rileggere. Poi c’è tutto da capire. C’è Wedekind, personaggio anomalo, posso dire così? Di cui risulta difficile anche una biografia, anche limitandosi ai fatti della sua vita. Appartiene al linguaggio del teatro, anche se quest’opera è un racconto, meglio forse uno spezzone di qualcosa.