Il mio tempo di lettrice sembra tornare al suo giusto ritmo, e sono reduce da un giro in libreria. Relativamente breve, per la verità, ma fruttuoso, per una qualità inattesa degli acquisti – scarsi ma entusiasmanti: per me, e per motivi personali. E perché considero questa breve gita solo un aperitivo, cui programmo di far seguire un pasto luculliano.

Sono rientrata a casa con soli due libri tra le mani, non c’era tempo per una sosta più lunga (e, per la verità, c’era anche un’intenzione, per quanto vaga, di contenere la spesa).

Norvegian WoodMurakami Haruki, “Norwegian Wood (Tokio Blues)”, Einaudi 2006

Traduzione e Introduzione di Giorgio Amitrano

 

Sollevai il viso, e mentre guardavo le nuvole scure sospese sopra il Mare del Nord, la mia mente andò a tutte le cose che avevo perduto nel corso della vita. Il tempo passato, le persone morte o mai più riviste, le emozioni che non possono rivivere