Editoriale. Giù le armi!

Carissime lettrici e carissimi lettori,

“armi, armi, armi”: una richiesta di morte. Comunque e sempre. Armi per uccidere. Contro un popolo, una terra da conquistare, una classe di ragazzine e ragazzini inermi che non sapevano (seppure si sapeva!) di stare in una guerra interna concessa dalla politica e dalle lobby.

Arma, armi: di offesa (ma dicono anche di difesa), armi bianche, armi da fuoco. Un sostantivo che al singolare, in italiano, rimanda al plurale neutro del latino. Arma che ritorna, sempre in italiano, come plurale maschile: armi.

Ci siamo abituate e abituati ad ascoltare questa parola ancora di più con la guerra scoppiata nel cuore del Vecchio continente Europa. La guerra dove si reclamano con forza, quella tra la Russia e l’Ucraina, tra Putin e e Zelenski, tra Putin e la Nato, tra un non troppo ben compreso valore differenziale fra un Oriente e un Occidente con le…

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