Roy Lewis, “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene”, Adelphi 1992. Traduzione di Carlo Brera
Eccoci dentro un libro che ci condurrà a vivere un’esperienza tra le più interessanti, ospiti non veduti di una famiglia come tante, come le nostre, ma con un capofamiglia davvero fuori dal comune: sarà ricordato come Il Più Grande Uomo Scimmia del Pleistocene.
Il Pleistocene: un tempo, un po’ impreciso, qualcosa tra i due e oltre milioni e gli undicimila anni fa, millennio più millennio meno. Là, in quel tempo e in un qualche posto della Rift Valley, è vissuto Edward, con la moglie Millicent, e i figli, il secondo dei quali, Ernest, è il narratore della sua storia il cui finale, si può ben dire a sorpresa, ci costringerà a rivedere, ripensare, molto di ciò che ameremmo credere della nostra specie: e uso il condizionale perché, diciamocelo, a voler essere sinceri con noi stessi, c’è una certa differenza tra ciò che vorremmo pensarne e ciò che la ragione, guidata dai fatti che ci riguardano, dovrebbe portarci a concludere.