Emile Zola 1902
Emile Zola, 1902

Emile Zola, «Al Paradiso delle Signore», Newton Compton 2015

Ecco un libro – interessantissimo, molto godibile, che dovrebbe indurre ad aprire altre opere di questo autore – che, raccontando una storia, ne racconta un’altra, molto più grande. Di cui è difficile raccontare perché ciò che rende piacevole, d’avvio, la lettura; ciò che ne costituisce la trama, e il suo intreccio (che in questo caso, come avviene nelle fiabe, coincidono), non sono il libro.

Ci troviamo di fronte ad una storia che  segue lo schema della fiaba, e se ne distingue solamente per il fatto che manca la situazione iniziale di equilibrio prevista. Il racconto parte infatti dal momento in cui un equilibrio iniziale è già rotto: c’è stato un lutto e l’eroina si appresta ad affrontare la povertà per mancanza di lavoro.

Al paradiso delle signoreVolendo riprendere, rispettare, la regola di queste chiacchiere, che consiste nel parlare di libri in lettura, libri letti, ripresi, lasciati, inizio rifornendo la libreria con gli arrivi dell’ultimo periodo.

Si tratta di libri in attesa di lettura, da consumare senza urgenza, riserva per un eventuale periodo di carestia o per un momento di desideri particolari. E che possono costituire un suggerimento, per chi sia interessato.

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Prime pagine di “Dalla parte di Swann”, con le correzioni e revisioni a mano dell’autore. Da: Wikipedia.org

Recensendo il bel romanzo di Uras “Io e Proust” ho parlato anche della voglia che prende di rileggere, o leggere, o riprendere la lettura, della Recherche – e andare alla ricerca del tempo perduto.

La monumentalità dell’opera di Marcel Proust frena, non c’è dubbio. Ma è altrettanto certo che i romanzi sono leggibili e godibili anche separatamente: non occorre assolutamente ingurgitarli tutti di fila, ognuno di questi romanzi si legge di per sé e ognuno di noi ci si può ritrovare, perché ognuno di noi ha assaggiato, una volta o l’altra, l’equivalente di una madeleine della memoria.