roberta-de-monticelli-al-di-qua-del-bene-e-del-maleRoberta De Monticelli, “Al di qua del bene e del male”, Einaudi 2015

 

Ma se dei pezzenti avidi di trar profitto personale si avventano sul bene pubblico, con tutte le intenzioni di doverne strappare  il proprio tornaconto,  non ti sarà possibile avere una Città ben governata,  in quanto, essendo il potere oggetto di discordia, una guerra fratricida e intestina prima o poi  manderà in rovina i contendenti e con loro tutto il resto della Stato”

Platone, Repubblica, Libro VII

Il secolo breveInutile dire che questa ultima non non è stata una settimana qualsiasi per il nostro, limitato, mondo occidentale – per altri mondi a noi vicini, che poi sono sempre il nostro, da ormai troppi anni non esistono settimane qualunque.

Mentre tutto accade, io leggo i miei libri: e penso in che modo il mio leggere abbia a che fare con l’oggi, con le storie degli accadimenti in corso. Leggere, che si tratti di libri di narrativa o altro, significa aver a che fare con la diacronia; quanto meno, non equivale ad un essere in sincronia con ciò che accade nel nostro mondo, che richiede il nostro pensiero e la nostra presenza. Attiva, se possibile. Nella lettura non c’è sincronia con il nostro qui ed ora.

La filosofia o l'arte di chiudere il becco alle donneFrédéric Pagès, “La filosofia, o l’arte di chiudere il becco alle donne“, il melangolo 2010

Terminato il racconto del mito di Pandora, lasciamo le donne, necessarie compagne dell’uomo, la cui bellezza nasconde “l’indole di una cagna e il temperamento di un ladro” e ci spostiamo, nel tempo, ad una modernità nella quale, pur se il mito sopravvive, la posizione della donna nella società occidentale si vuole sia, almeno sul piano del diritto, risolta nel migliore dei modi.

Se volessimo prescindere dall’effettivo godimento, nelle loro vite concrete, dei diritti di cui le donne sono titolari al pari degli uomini, sarebbe difficile comprendere come il mito oggi sopravviva e trovi ancora ascolto; persino <dalla parte delle donne> che sentono, credo, in questa sopravvivenza del mito, una qualche conferma del disagio esistenziale che vivono, acuito da una strana difficoltà nel poterlo dimostrare, finanche ai loro stessi occhi.