Peter Cameron, “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, Adelphi 2008. Traduzione di Giuseppina Oneto
“Sii forte e paziente; un giorno questo dolore ti sarà utile“: era il motto della scuola di vela cui, a dodici anni, lo avevano mandato i suoi genitori, impegnati a divorziare. Era, aveva scoperto, “un luogo dove si cerca di raddrizzare gli adolescenti gravemente problematici grazie alle meraviglie del lavoro manuale” . Alla sorella era andata meglio, era più grande e le era toccato il Grand Tour in Europa.
Peter Cameron. Una rilettura e un ritorno. Perché il grande narratore di racconti, che abbiamo gustato in “Paura della matematica”, colui che tratteggiava i propri personaggi con poche, essenziali linee, permettendo al lettore, per questa via, di collaborare alla loro costruzione, e magari identificarvisi, è anche ben capace di misura lunga. Ed è capace, nella misura lunga, di mantenere il ritmo, il passo regolare del racconto breve, che non permette interruzioni, e aggancia il lettore, costretto a partecipare al percorso di vita che si snoda nelle pagine, ancora una volta mettendoci molto di suo.