Grace Paley, “Fedeltà”, minimum fax 2011. Traduzione di Livia Brambilla e Paolo Cognetti.

 

Dopo Raymond Carver e Donald Barthelme – è trascorso un po’ di tempo ma era passato da queste parti anche il poco più anziano William Saroyan  – è necessario chiudere, per il momento, con quel tempo e quei narratori.

Vorrei farlo con un ritorno a Grace Paley (1922 – 2007), e alla Poesia che, a ben vedere, è la matrice di tutti i Racconti. Non ci possono essere dubbi: dentro ad ogni buon racconto opera un poeta, che ha scelto un linguaggio un po’ diverso, solo in apparenza più accessibile; che si è dilettato utilizzando un leggero mascheramento, tra cronaca e fiaba.

Raymond Carver, “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, Einaudi 2015

Raymond Carver, “Cattedrale”, Einaudi 2011

 

I racconti brevi hanno una caratteristica. Alla rapidità di lettura fa da contrappeso una permanenza nel nostro ricordo di tipo particolare. Il racconto rimane, prima che nella nostra memoria, nella nostra immaginazione come qualcosa che ci appartiene, nella cui elaborazione ulteriore ci troviamo presi, come se la storia ce l’avesse raccontata un amico, a casa nostra, a casa sua, nel corso di una chiacchierata serale tra amici, del genere “hai saputo del tale?”, come se il finale, o anche i dettagli all’interno della storia, fossero modificabili, diversamente interpretabili. Come se potessimo, anzi, come se ci accingessimo a, discuterne.

Donald Barthelme, “Atti innaturali, pratiche innominabili”, Minimum Fax 2005. Traduzione di Ranieri Carano. Prefazione di Aimée Bender

Donald Barthelme, “La vita in città” Minimum Fax 2013. Traduzione e Prefazione di Vincenzo Latronico

 

 Ho detto, credo, altre volte, il mio amore per i racconti, anche se di rado ne propongo la lettura.

A pesca nelle pozze più profonde, Paolo CognettiPaolo Cognetti, “A pesca nelle pozze più profonde. Meditazioni sull’arte di scrivere racconti”, Minimum Fax 2014.

 

Mio marito mi regalò una scopa per Natale. Nessuno può convincermi che fosse un pensiero gentile.” (Grace Paley, “Un interesse nella vita”, in “Piccoli contrattempi del vivere”).

Di mattina lei mi versa il whisky sulla pancia e se lo lecca tutto, di pomeriggio cerca di buttarsi dalla finestra.” (R. Carver, “Gazebo”, in Principianti)

In autunno c’era ancora la guerra, però noi non ci andavamo più” (E. Hemingway, “In un altro paese”, in: “I quarantanove racconti”).