
Inserisco una modifica in questa conversazione sulle letture in corso. L’avevo iniziata, e pubblicata, con una mini recensione di “La luce di Ragusa“, di Cristiano Caracci: ne avevo appena concluso la lettura e mi aveva, a mio parere giustamente, entusiasmata. Poi, l’osservazione di una collaboratrice mi ha indotto a questo cambiamento, essendomi stata fatta osservare, giustamente, la collocazione impropria e l’incompletezza della recensione stessa. Il romanzo meritava una propria recensione, nel suo giusto spazio, e dunque l’ho completata e inserita al posto che le compete.
Anche questa possibilità – correggere dopo aver pubblicato – è un aspetto dello strumento Blog che ha indubbi vantaggi, non solo come opportunità strumentale, ma anche a documentazione di un dialogo, senza che gli esiti dello stesso richiedano, ad un nuovo lettore, di dover rileggere tutto per poterne conoscere le dinamiche.
Ora, naturalmente, rinvio al nuovo “Parliamone”, imminente, l’aggiornamento sulle nuove letture. Per il resto, tutto come prima. Il testo prosegue nella versione precedente questa correzione.
Cos’altro? Certo, come pensavo, non ho letto il terzo romanzo della trilogia di Elena Ferrante. Se in futuro capiterà, penso che dovrò rileggere il tutto, come è peraltro mia abitudine. Nessun libro dovrebbe essere letto una sola volta, così come nessun film dovrebbe essere visto una sola volta. Per me almeno è così. Se non rileggo, non vale. La prima lettura è, come dire, un po’ travolta dal desiderio di sapere cosa c’è dopo, come prosegue, come va a finire. E questo accade non solo nella narrativa. Per la poesia, poi, ovviamente la rilettura ripetuta e ancora ripetuta è d’obbligo. La seconda lettura di un romanzo consente di apprezzarne i diversi livelli. Poi, ci sono i romanzi i cui livelli sono praticamente infiniti. Anche tralasciando i grandi classici, che il tempo ha confermato, è così anche per opere attuali. E non necessariamente delle più blasonate. Ne sono certa anche se, al momento, non mi viene alla mente alcun esempio. Potrebbe essere interessante aprire una categoria Riletture? Da pensare.
Nel frattempo, ho appunto scelto di rileggere un’opera non recentissima e certamente non classificabile tra i classici (per ora?). “Queste oscure materie“, di Philip Pullman, trilogia fantasy, alla prima lettura mi aveva intrigato non poco, con qualche dubbio, ma l’ho riletta. Per me già questo è un indicatore di valore e ora penso di poterlo confermare. Mi piace il fantasy? Si, in realtà, anche se, a dire il vero, credo sia sommerso da molta roba poco leggibile. Ma “Il signore degli Anelli” è uno dei libri che, alcune volte, certo più di due, deve essere riletto; e mi è piaciuta tanto la “saga di Harry Potter“. Me la sono goduta per due letture filate, attirata fin dall’incipit, che è grande!
Escludendo di cimentarmi con una recensione di Harry Potter (non ho intenzione di rileggerlo, almeno per molto tempo) credo che mi dedicherò a “Queste oscure materie“. Dopotutto, questo blog vuol essere un blog di lettura e nient’altro, per chi legge per piacere, fuori dagli schemi dell’ultima novità.
Restano in attesa altri libri. Dovranno aspettare il loro momento, per essere letti quando mi troveranno in consonanza.