Buon anno! Che iniza con questo primo post della nuova pagina “Qualcosa sugli autori“: cliccate per sapere di cosa si tratta.
“Non ti conosco bene, e non so come sono fatti i tuoi amici. Ma a me sembra che questa sia una generazione più triste, e più affamata. E la cosa che mi fa paura è che, quando arriveremo noi al potere, quando saremo noi quelli di quarantacinque, cinquant’anni, non ci sarà nessuno… nessuno più anziano… non ci saranno persone più anziane di noi che si ricorderanno la Grande Depressione, o la guerra, persone che hanno alle spalle sacrifici considerevoli. E non ci sarà nessun limite ai nostri, come dire, appetiti. E anche alla nostra smania di sperperare le cose.” (da: “Come diventare se stessi”. Ed. Minimum Fax 2011)
E all’età di 46 anni, – era il 2008 – stupendo tutti, David Foster Wallace si è ucciso. Stupore improprio, nei confronti di un uomo la cui vita e la cui scrittura erano la stessa cosa.
Ha scritto molto che vale la pena di leggere. Ed è uno che aveva molto riflettuto sulle cose umane e sul nostro mondo.
Sembra tuttavia impossibile, nonostante le sue parole, che non sapesse di aver ancora molto da dire, a proposito della sua disillusione, certo, ma anche a proposito della necessità di lottare, impegnarsi, parlare.
“Se siete annoiati e disgustati dalla politica e non vi disturbate a votare, di fatto votate per gli arroccati establishment dei due principali partiti, i quali, potete starne certi, stupidi non sono, ma anzi hanno una consapevolezza profonda di quanto gli convenga mantenervi in una condizione di disgusto e noia e cinismo, fornendovi ogni possibile motivazione psicologica perché il giorno delle primarie ve ne stiate in casa a farvi i cilum guardando Mtv. Sia chiaro: avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. In realtà, non votare è impossibile: si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando tacitamente il valore del voto di un irriducibile”. (da “Forza, Simba – Sette giorni in Cammino con un Anticandidato”, in “Considera l’aragosta e altri saggi”, Einaudi 2006)”.
Leggere un suo libro equivale a fermarsi, per riflettere, ad ogni frase, ad ogni parola. Come si fa con una poesia.
Per leggere la recensione del romanzo “La scopa del sistema” di David Foster Wallace clicca qui.