La libraia virtuale chiuderà per ferie da oggi al 6 gennaio 2022.
È tempo, per me, di regalarmi una vacanza; e lasciar riposare queste pagine chiudendo, con qualche anticipo, quest’anno faticoso, incerto.
Innanzitutto, per un motivo fantastico: finalmente festeggerò un Natale con i miei figli e i miei nipotini che, nella giusta e necessaria alternanza tra nonni lontani, nonché covid aggiunto, ha penalizzato, per me, il Natale per tre lunghi anni.
Mi ritengo, dunque, tenuta a riservare ai miei bimbi tutta l’attenzione e il tempo della nonna, e a occupare il mio tempo per preparare alcuni, pochi, bellissimi giorni da trascorrere con loro.
Poi, occorrerà protrarre la vacanza per dar la possibilità di riposare anche a una “libreria” che, per quanto virtuale, sento essere affaticata. Da tempo, ha difficoltà a mantenere un ritmo, una coerenza d’intenti, non so bene; ha sicuramente bisogno di vedersi regalare un tempo dedicato – qualcosa di analogo ad una ritinteggiatura delle pareti; con qualche nuovo arredo, anche se al momento non ho idee chiare in proposito.
Questi ultimi due anni sono stati difficili anche per i libri che, se hanno costituito, vorrei dire per tutti, una grande risorsa, temo siano stati anche, necessariamente, mal usati, finalizzati, impropriamente, ad ammazzare il tempo e la povertà di relazioni.
Possiamo dire che, tutto questo, non è stato una buona cosa per la lettura? Che le è mancato lo stretto legame con la vita che le è proprio? Quel legame che si nutre della nostra storia; della qualità delle nostre relazioni. E che le nutre.
So di aver una grande voglia di cambiare “qualcosa”: difficile dire, dati i tempi, se si tratti di una voglia orientata ad una diversa qualità della lettura, del giusto spazio a lei dovuto; e in conseguenza del giusto modo del tempo da dedicare a questo spazio di condivisione; o se non si tratti dei giorni che stiamo tutti vivendo (che ovviamente vorrei poter cambiare). Non so dire, dunque, se non si tratti di uno <spostamento> ma, tenendo conto dei vincoli che la realtà pone, val la pena di far ciò che si può, più o meno. Poi si vedrà.
Gioco con qualche idea, la scarto, la riprendo.
C’è, sicuramente, anche un mio bisogno-desiderio di andare a zonzo a casa d’altri con tranquillità e, va detto, occorrerà che io trovi un equilibrio che mi consenta di ricevere adeguatamente i lettori nella mia stanzuccia ma anche, vorrei dire soprattutto, di andare, a mia volta, con tempo a disposizione, a leggere in tutta tranquillità le cose interessanti che scrivete, a pensare e raccogliere bene i vostri suggerimenti di lettura.
Desidero regalarmi la possibilità di leggere ciò che scrivete con maggior agio, con la speranza aggiunta di recuperare libri che mi avete suggerito, che da tempo attendo di leggere senza riuscire mai a ridurre una lista dei desideri che assomiglia sempre più al nostro debito pubblico.
Non sarà un’interruzione troppo lunga, mi pesa già il vuoto di un’assenza, ma sicuramente desidero rincantucciarmi, accucciolarmi, fino ad un allungarsi del giorno e della luce – oggi è, secondo la tradizione, il giorno di Santa Lucia, il giorno più corto dell’anno. Da domani, sempre secondo tradizione, il sole riprenderà a salire sull’orizzonte: pure se manca ancora una settimana al <vero> solstizio (sarà davvero il 21 dicembre? Fingiamo di no. Almeno quando non costa nulla crederci, le tradizioni vanno rispettate).
Facciamo data per la riapertura alla Befana? Quando la mia piccola libreria virtuale dovrebbe trovarsi riordinata, magari ripensata, per piccoli dettagli, non so bene, non so ancora ma, è certo, qualche arredo andrebbe rivisto, qualche cambiamento operato.
È stato, questo 2021, un anno che ha consentito a ciascuno di noi una piccola ripresa della vita, delle relazioni; e nel contempo tanto più faticoso quanto più, nelle ripresa, ci ha condotto a fare i conti con la realtà di un percorso ancora lungo da compiere per uscirne davvero – e soprattutto con il timore, più che fondato, che difficilmente “ne usciremo migliori”: non che ci avessimo creduto, non proprio; ma poter giocare a fingere ha aiutato. Un po’.
Impossibile fare bilanci mentre tutto sta ancora accadendo. Possibile invece dare corpo a qualcosa che è ormai più di una sensazione: non tornerà tutto come prima – e questa potrebbe anche essere la Buona Notizia.
E forse il mio non è, è possibile non sia, solo <uno spostamento>. Credo davvero che anche la “libreria” necessiti di una sosta – di un fermo immagine che consenta, se non un bilancio, la messa a fuoco di uno “stato dell’arte” di questa – non mi torna bene chiamarla <attività> – strada, di questo cammino in compagnia per sentieri di carta e vita.
Bene: non è il caso, mi pare, che mi dilunghi oltre. Al rientro, spero di aver qualche buona lettura in saccoccia e magari, chissà, di aver apportato qualche piccolo ritocco al tutto (ammesso che ne sia capace).
Per ora, un augurio fortissimo per un sereno Natale, per un saluto all’Anno che se ne va e una grande festosa accoglienza al 2022 che avanza, cui abbiamo tutti molto da chiedere e molto da dare.
Postscriptum – non è detto che io riesca, proprio per davvero, a starmene da parte – magari mi scapperà una visitina. Che so: un paio di versi. Un saluto. Un’occasione particolare (purché buona!)
Da parte vostra, sentitevi liberi di girare di post in post. E, se del caso – a Natale bisogna essere Buoni! – di regalarmi due chiacchiere.
Arrivederci a presto.