Agosto, e non sono riuscita a trovare il tempo giusto per una gita a librerie. Non andava sprecata, di fretta, in tempi residuali. C’era abbastanza da leggere in casa.
Così, mentre sto per finire la lettura di “La scopa del sistema” (con la sensazione che, dopo questo romanzo, non leggerò tutto David Foster Wallace ma, solo forse, avrò voglia di parlarne) mi ritrovo a cincischiare tra i miei libri: il bisogno di recuperare cose che, magari, nuove letture hanno riportato alla luce ma che il tempo ha un po’ appannato e un po’ ammantato di nostalgia. Si trovano, tra i propri libri, vecchi pensieri e vecchi sè e la nostalgia corrompe il ricordo, lo deforma, non necessariamente, ma spesso sì, in meglio. La nostalgia ha certezze che la realtà presente non consente, oppure addirittura falsifica.
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