John Ronald Reuel Tolkien

È in corso la nuova traduzione italiana, affidata a Ottavio Fatica, di “Il Signore degli anelli”. La notizia è stata data anche dalla stampa quotidiana – “Robinson” di “Repubblica” del 29 aprile scorso ha riproposto una parte dell’intervista rilasciata a Loredana Lipperini dal noto traduttore e pubblicata integralmente sul sito dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani (qui)

natalia-ginzburgCosì, mentre annaspo tra i miei libri, e abbozzo senza costrutto letture e riletture, ho pensato che la cosa più giusta da fare sia metter mano a un annoso problema di riordino delle librerie di casa, compito di mia esclusiva spettanza (pur potendo usufruire di aiuto manuale) in quanto titolare delle stesse: non che l’altro che divide la vita con me non possieda libri, solo che mi sono, temo, appropriata anche dei suoi, da quasi mezzo secolo; in casa, come dire, i libri appartengono a me – responsabile acquisti e responsabile di gestione.

A pesca nelle pozze più profonde, Paolo CognettiPaolo Cognetti, “A pesca nelle pozze più profonde. Meditazioni sull’arte di scrivere racconti”, Minimum Fax 2014.

 

Mio marito mi regalò una scopa per Natale. Nessuno può convincermi che fosse un pensiero gentile.” (Grace Paley, “Un interesse nella vita”, in “Piccoli contrattempi del vivere”).

Di mattina lei mi versa il whisky sulla pancia e se lo lecca tutto, di pomeriggio cerca di buttarsi dalla finestra.” (R. Carver, “Gazebo”, in Principianti)

In autunno c’era ancora la guerra, però noi non ci andavamo più” (E. Hemingway, “In un altro paese”, in: “I quarantanove racconti”).

Un angelo alla mia tavolaDopo aver recensito i bellissimi racconti di Peter Cameron di “Paura della matematica”, o meglio prima di farlo, ho dovuto prender nota del fatto che si tratta del primo libro di racconti di cui mi occupo in questo spazio.

La verità, ovvia, è che ne ero perfettamente consapevole; qua e là, mi era capitato di parlare di racconti, e di desiderare di farlo, di desiderare di proporne. Ricordo di averne citato alcuni che ho molto amato, storie fantastiche – “Bartleby lo scrivano”, di Herman Melville, “Le morti concentriche” di Jack London, “25 agosto 1983 e altri racconti” di Jorge Luis Borges – limitandomi, tuttavia, a darne indicazione, a condividere ricordi, senza proporne davvero la lettura.

Venticinque Agosto 1983 e altri racconti ineditiAgosto, e non sono riuscita a trovare il tempo giusto per una gita a librerie. Non andava sprecata, di fretta, in tempi residuali. C’era abbastanza da leggere in casa.

Così, mentre sto per finire la lettura di “La scopa del sistema” (con la sensazione che, dopo questo romanzo, non leggerò tutto David Foster Wallace ma, solo forse, avrò voglia di parlarne) mi ritrovo a cincischiare tra i miei libri: il bisogno di recuperare cose che, magari, nuove letture hanno riportato alla luce ma che il tempo ha un po’ appannato e un po’ ammantato di nostalgia. Si trovano, tra i propri libri, vecchi pensieri e vecchi sè e la nostalgia corrompe il ricordo, lo deforma, non necessariamente, ma spesso sì, in meglio. La nostalgia ha certezze che la realtà presente non consente, oppure addirittura falsifica.