Inutile dire che questa ultima non non è stata una settimana qualsiasi per il nostro, limitato, mondo occidentale – per altri mondi a noi vicini, che poi sono sempre il nostro, da ormai troppi anni non esistono settimane qualunque.
Mentre tutto accade, io leggo i miei libri: e penso in che modo il mio leggere abbia a che fare con l’oggi, con le storie degli accadimenti in corso. Leggere, che si tratti di libri di narrativa o altro, significa aver a che fare con la diacronia; quanto meno, non equivale ad un essere in sincronia con ciò che accade nel nostro mondo, che richiede il nostro pensiero e la nostra presenza. Attiva, se possibile. Nella lettura non c’è sincronia con il nostro qui ed ora.