Avevo preannunciato (si fa per dire) il tema qui, continuando ad accennarvi qui; ed è almeno un mese che rimugino, scrivo, elimino. Con poco risultato.

Non so voi; io, trovo molto difficile mettere a fuoco cosa si intenda quando si parla di “Narrativa per ragazzi”: mentre lascio, fino ad un certo punto, inesplorato il mondo della “Narrativa per l’infanzia” e per la “prima infanzia”, senza peraltro porre confini a queste fasi, diverse da bambino a bambino.

Robert Louis Stevenson, “L’isola del tesoro”, Feltrinelli 2014

Con breve saggio introduttivo, L’arcipelago”, sulla critica e sulla fortuna editoriale di R. L. Stevenson di Domenico Scarpa.

Introduzione e traduzione di Lilla Maione

 

Björn Larsson, “La vera storia del pirata Long John Silver, Iperborea 2010. Introduzione di Roberto Mussapi

Dovrò riprendere a parlare di questi due libri da dove ho lasciato, nell’ultimo post (qui), in cui scrivevo, a proposito del romanzo di Björn Larsson dell’incontro felice con una storia e una scrittura appassionanti”, e proseguivo domandandomi “come evitare, incontrando Long John Silver, di riprendere Robert Louis Stevenson, di reimmergersi nell’”Isola del tesoro”?

Io ci ho provato. Ci ho provato davvero. Pesto tasti da ore, accumulo file che butto, metto da parte, riprendo; cambio argomento, taglio qui aggiungo là, passo ad altra scrittura, mi attardo a leggiucchiare on line questo e quello, passo a ulteriore nuova tematica senza accorgermene, infilando la tangente, non so perché ci sono sempre sentieri che si aprono lungo ogni mio percorso e neppure mi accorgo di aver deviato dalla retta via.

Ci ho provato. Ci rinuncio. Avevo in programma un tema. Anche se non pare, io ci provo a programmare le cose da scrivere; poi, non so come avvenga, dev’essere quella cosa per cui la vita è tutto ciò che ti accade mentre stai progettando altro – e devo prendere atto che no, niente funziona mai come da scaletta.