Igiaba Scego, “La linea del colore”, Bompiani 2020 Ho incontrato sul mio percorso un libro molto bello, e […]
“La letteratura dovrebbe non solo raccontare storie ma educare al dolore, alla gioia, alle sfumature dell’amore e della […]
Esergo: “A Ted Newman, che mi ha fatto capire che non capivo la meccanica quantistica” Si tratta di […]
Ha scritto Nonna Pitilla, (qui)
“Tuttavia, l’enorme popolarità della sua eroina non impedì a Quino, nel 1973, di farla finita con la sua bambina geniale (e con la banda di personaggi che la circondava, incluso l’idealista Felipe, il suo preferito)”
E c’è molto, in questa frase. Di non detto e, temo, indicibile. O da esplorare, nell’assenza, già stata, che l’andarsene, ora, anche di Quino, ha cambiato; nell’abbandono della sua creatura, datato 1973: non un anno qualunque, ma nessun anno di quel periodo, è stato un anno qualunque, in nessun paese del mondo, mentre i due blocchi contrapposti facevano una guerra, fredda fin che si vuole ma di cui nessuno ha ancora contato, e forse mai sarà possibile contare, i morti.
“Ho fatto un sogno: ho sognato, per un attimo orrendo, di possedere un grande fusto di ferro dove porre i miei libri e dar loro fuoco…per la mia salute mentale.”
Ho scritto queste parole, quasi distrattamente, en passant, a Benny, di “Il verbo leggere”, all’interno di un commento a una sua recensione molto interessante (qui).
Alice Basso, “Il morso della vipera”, Garzanti 2020.
Una premessa.
Ebbene sì. Quasi tre anni fa avevo già parlato, con entusiasmo (per nulla scemato) di Alice Basso, una giovane autrice di cui, finora, non ho perduto un libro e di cui avevo recensito la sua prima (allora) trilogia, che sarebbe stata in seguito completata da altri due libri. (qui).
Tenterò di chiudere in un’atmosfera vacanziera questo agosto in cui avrei dovuto astenermi totalmente dalla scrittura su queste pagine. Vero è che non ne avevo preso impegno formale, nessuna sanzione prevista, ma a questo punto, avendo già in parte derogato, mi par giusto chiudere il mese con una chiacchierata di alleggerimento: diciamo con qualche libro da divano, meglio ancora da nanna dato che, per quanto mi riguarda, il lettino da spiaggia e l’ombrellone non sono mai stati luoghi elettivi per la lettura. Sotto l’ombrellone (che peraltro frequento poco) opto piuttosto per il giornale, la rivista; sempre ottima la Settimana Enigmistica.
La libraia virtuale è tornata online in una nuova veste grafica.
Inaugura inoltre, da oggi, una Nuova Categoria
– LA LIBRAIA VIRTUALE JUNIOR –
che ospita la narrativa impropriamente ritenuta di interesse unicamente per bambini e ragazzi. Una narrativa che rappresenta una parte, talora anche molto importante, della letteratura di tutti i tempi.
Virginia Woolf, “Oggetti solidi. Tutti i racconti e altre prose”, Racconti edizioni, 2016. Traduzione di Adriana Bottini e Francesca Duranti
A cura di Liliana Rampello
Avevo già accennato a questo libro, (qui) che Racconti edizioni aveva proposto nel 2016; che mi era vergognosamente sfuggito.
È stata una lunga lettura, pagine che regalano tempo alla vita (e portano a interrompere le ferie: cui torno, credo).
La libraia virtuale chiude per ferie il mese di agosto. Salvo crisi di astinenza, proposte interessanti da altri […]
Fernando Pessoa, “Lettere alla fidanzata”, Adelphi 2012
Con una testimonianza di Ophélia Queiroz
A cura di Antonio Tabucchi
Un prezioso piccolo Adelphi; una lettura che, per me, è stata una interruzione-inserto dentro il percorso (necessariamente lento) nel “Libro dell’inquietudine” di “Bernardo Soares”, semi-eteronimo di Fernando Pessoa, il suo “Io mutilato”, a detta del suo ortonimo; il solo vero pseudonimo, forse, che ha anticipato gli eteronimi Alvaro da Campos, Ricardo Reis, Alberto Caeiro.