Dino Buzzati
Dino Buzzati

Mi trovo reduce, dopo la rilettura di Calvino, da una lettura veloce, che ora dovrò ripetere, di un curioso fantasy italiano di Roberto Recchioni: «YA. La battaglia di Campocarne», Mondadori 2015. L’autore è un noto fumettista, disegnatore, sceneggiatore, autore di Graphic Novel, se non mi sbaglio al suo primo romanzo; e dunque al suo primo approccio ad una scrittura che, facendo tesoro, nel suo caso,  dei canoni della graphic novel, si sostiene tuttavia unicamente sul testo.

Il romanzo appartiene a un genere che si colloca quale trait d’union tra la narrativa tradizionale e quella che Umberto Eco ha chiamato narrazione verbo-visiva (definendo narratore verbo-visivo Hugo Pratt) e che Marcello Jori fa risalire, come genere, al «Poema a fumetti» di Dino Buzzati, il big Bang del romanzo verbo-visivo” la cui “scrittura disegnata richiede un nuovo lettore vedente[i].

Amitav Gosh
Amitav Gosh

Ho terminato in questi giorni la lettura di “Mare di papaveri”, di Amitav Ghosh, Neri Pozza 2008. Primo libro di quella che viene denominata “Trilogia dell’Ibis”, di cui quest’anno dovrebbe (avrebbe dovuto) uscire il terzo volume, a quanto ne so non ancora presente in libreria. Un libro di cui leggerò sicuramente, e vorrei farlo a breve, il secondo volume, “Il fiume dell’oppio”, anche se, per la verità, preferirei attendere l’uscita del terzo per non rimanere poi delusa da un’attesa che si protrae.

Terry Pratchett
Sir Terence David John Pratchett

In cui racconto cosa sto leggendo e cosa vorrei proporre. Svagandomi, cosa che, diciamolo, è ciò che regge la passione e l’abitudine della lettura – certo insieme a quella cosa che ci diciamo sempre per la quale leggere è anche pensare, riflettere, conoscere, crescere, rivedere le proprie idee, svilupparne di nuove, viaggiare, instaurare relazioni e intrattenere dialoghi nel tempo e nello spazio, abbattendo le barriere linguistiche:  tema, quest’ultimo, di grande importanza e cui sarebbe necessario porre maggior attenzione.

isaac-asimov
Isaac Asimov

Da un po’ di tempo sto interessandomi al genere che, incongruamente, accomuna fantasy, fantascienza, romanzi distopici. Spulcio autori che non conosco, cullo ipotesi di riletture tra le quali non so scegliere, confrontando ricordi di grande fascinazione al tempo in cui li ho letti; desiderando, e temendo, la rilettura, per il timore di restare delusa. Da me, intendo, dalla qualità del mio ascolto, oggi, di quei libri.

Quando teresa si arrabbio con DioDire che un libro ci è piaciuto equivale a dire che si tratta di un buon libro? Non in assoluto. Così come non è obbligatorio trovar piacevole la lettura di tutti i buoni libri.

Uso il termine ‘buoni libri’ assumendo che la definizione sia sufficientemente ampia e generale da consentire un accordo: libri scritti bene, il cui contenuto abbia una struttura riconoscibile, narrativa o esplicativa di un tema, accreditati come tali dalla critica e dai lettori.

Queste oscure materiePhilip Pullman,
Queste oscure materie” (“La bussola d’oro”, “La lama sottile”, “Il cannocchiale d’ambra”),
Edizioni Salani, 2013

La Bussola d’oro. La storia si svolge in una società simile e diversa dalla nostra, organizzata secondo una diversa geografia politica: siamo in un regime teocratico in cui regna il potere religioso e la fisica è chiamata teologia sperimentale. In una Oxford di questo mondo, al Jordan College, vive Lyra, una ragazzina spensierata, capace di grande lealtà e di grande fantasia, vale a dire di una grande capacità di invenzione delle bugie più incredibili.
In questo mondo ogni essere umano vive in stretta simbiosi con un proprio daimon, una esternazione dell’anima che, assumendo la forma di un animale, di sesso opposto al proprio, assicura ad ognuno una consapevole integrità, la possibilità di non essere mai solo, la possibilità di essere sempre in contatto con il proprio sé.
A partire da questo mondo, e da un destino, conseguente a una profezia, che indica in Lyra l’artefice di profondi, pericolosi o salvifici, cambiamenti, si aprono una serie di mondi paralleli, uguali e diversi, popolati da esseri fantastici.