Avviso ai naviganti n. 10

Titolo, in questo caso, fuorviante: solitamente la dicitura preannuncia un’interruzione dell’attività del blog, causa occasioni vacanziere della libraia – la cui virtualità possiede il vantaggio non secondario di potersene andare lasciando gli scaffali a disposizione del pubblico; e in attesa di un bottino di ritorno.

In questo caso si tratta di un avviso, spero, di riapertura, con annessi nuovi arrivi sugli scaffali dopo oltre due settimane di assenza ingiustificata, con le dovute scuse per il mancato preavviso.

Ogni scusa richiede, peraltro, una giustificazione; e la mia è del miglior tipo: ho fatto la nonna. Tuttavia, poiché questo delizioso impegno non mi aveva mai impedito di proseguire a leggere e scrivere non avevo previsto che ciò potesse accadere – ed ecco la causa del mancato preavviso: giorno si è sommato a giorno, i giorni si sono susseguiti giocattolando gatton gattoni o giù di lì. E una prima abbondante settimana è trascorsa.

Come si dice; i bimbi crescono, le nonne imbiancano e (quando me lo dicevano non ci credevo) il tempo si restringe.

Mah! Forse, quest’ultima scusante – il tempo si restringe – è, almeno in parte, farlocca: diciamo che, con il pensionamento e l’indipendenza che lo stesso regala, il senso del “dovere” si allenta mentre la ricerca del “piacere” si allarga: e i nipoti, e il gioco, valgono bene un paio di post.

Senonché, si è aggiunto l’imponderabile: a quanto pare, ho ritenuto opportuno, rientrata a casa, e nonostante la doverosa ed eseguita per tempo vaccinazione antinfluenzale, ammalarmi, nel banale modo del ritrovarmi a letto, con termometro, tosse e raffreddore, bevande calde, pigrizia prescritta – in quel modo che, ritengo, dovrebbe essere consentito solo ai bambini; in quel modo che nessun adulto che si rispetti dovrebbe permettersi.

Voglio dire: in questi casi, un adulto prende un’aspirina e via, a fare il proprio dovere. E invece.

Naturalmente, non si è interrotta la lettura, che costituisce la sola domanda, venata da una qualche ansia, che mi pongo sull’esistenza di un eventuale aldilà che, come fermamente credo e spero, non ci sarà ma, nel malaugurato caso: possiederà una biblioteca? E, sempre nel caso, la stessa non sarà contrassegnata da limitazioni di genere? Tipo: niente narrativa noir?

Sul fantasy ci conto: che misero al di là sarebbe, altrimenti!

Ora, confido nella rapida, già in corso, ripresa: anche della scrittura; a partire da un necessario riepilogo delle letture del periodo che, nel contesto, sono state, in buona parte, anche, e ancora, letture di intrattenimento.

A questo proposito, comincio a chiedermi, davvero, dove si trovi il confine tra una lettura “di intrattenimento” e una: “di cosa”? Cosa significa “intrattenimento”, nel caso di una lettura, diciamo, liberamente scelta?

Prossimo libro ad entrare negli scaffali:

Romain Gary (Émile Ajar), “La vita davanti a sé”. Illustrato da Manuele Fior. Neri Pozza 2018-

Un libro che mi ha decisamente intrattenuta. Divertita. Addolorata. Un libro, infine, e forse, con qualche caduta? O, potremmo dire, con qualche tentazione, non respinta, all’intrattenimento?

A prestissimo, per parlarne.