Avviso ai naviganti n. 17

Non lo avevo previsto ma avrei dovuto. E si è realizzato nei fatti, senza esser stato progettato. 

Ritengo dunque doveroso dare forma al tutto: La libraia virtuale chiuderà per ferie. La riapertura è prevista per il 15 maggio 2022, salvo impreviste nostalgie, improvvidi entusiasmi per qualche pagina importante – o fonte di grande allegria da condividere – o urgenze di scrittura da collocarsi nell’estemporaneità di varia natura. 

Come dire: in libreria sono in corso lavori, pulizie primaverili – ma una porticina laterale rimarrà sempre aperta; la libraia sarà sempre presente, e due chiacchiere, con tra le mani un vecchio libro, si potranno sempre fare.

Qualche giorno sarà anche vacanziero, pure se fuori tempo rispetto alle festività ormai trascorse.

E dunque: BUON DOPO PASQUA A TUTTE E A TUTTI!

Ma c’è dell’altro.

C’è (non solo per me, credo) un perentorio bisogno di fare il punto; di rallentare il mondo: almeno, per me stessa, il mio, per dar luogo, poi, a una grande voglia di correre. E no, non è illogico: accade. E credo sia cosa buona – compreso il fatto che io stia dicendo qualcosa di poco chiaro, innanzitutto a me stessa.  

La libraia virtuale ha da poco compiuto il suo ottavo anno di attività. In questo tempo, sono accadute cose, il mondo, al di fuori della mia stanza, è cambiato al punto che questi ultimi due anni possono sembrare non tanto o solo un breve tempo particolarmente sfortunato ma, nei suoi nuovi avvenimenti, il precipitato, atteso, di una mistura che si andava facendo, dentro un grande calderone in cui ognuno poneva il suo pezzettino di qualcosa a sobbollire. 

Un non veduto si addensava e – avete presente il latte, che lo stai a guardare e d’improvviso, più rapido di ogni tuo intervento, ecco esplodere il limite, non calcolabile, al suo permanere dentro il contenitore; ecco che una superficie, sottile, lucida, tesa, si rompe, solo in apparenza d’improvviso – lo fa pure con una una sorta di maestosa lentezza mentre resti, attonita, incapace di agire: non c’è più tempo.

Sempre difficile recuperare, ripulire – un odore ributtante si espande, e…

Nel corso di otto anni molte cose sono cambiate – meno i libri – anche i libri. Anche i loro lettori. E la lettura.

C’è un tempo rispetto al quale occorrerà riorientarsi, credo. Un tempo di parate militari? Che era sempre stato con noi, senza che ognuno scegliessse di saperlo?

C’è che le cose cambiano sempre ma, mi accorgo, questo spazio – il ripercorrerlo attraverso i libri letti, amati, che hanno aggiunto pezzettini al mio personale calderone, quello del cui rimescolamento sono responsabile (ma certo avrò gettato, anzi, ne sono certa, qualche pezzetto anche nel grande calderone comune) – richiede di essere rivisitato.

Le librerie, anche virtuali, richiedono di venir riordinate; richiedono che venga rinnovato il patto di reciprocità che tiene uniti i libri tra di loro e con noi.

Mentre in questi giorni non scrivevo – o almeno non scrivevo qualcosa di organico – mi sono sperduta a girovagare tra i libri che hanno occupato questi miei anni; tra i libri che sono stati esclusi da questo spazio; tra i libri che hanno – mi accorgo – cambiato volto, per me, in questo sia pur breve lasso di tempo.

Naturalmente, da massaia sciattona della mia casa cartacea, ho trovato la polvere sotto i tappeti; refusi a iosa da correggere (di cui anche sapevo e tuttavia, in forza di quella regola che dice ci penserò domani, lasciavo accumulare) e sì, so bene che le pulizie di Pasqua andrebbero svolte prima, in vista della Pasqua ma, dopotutto, lo si può fare anche in seguito, purché il giorno venga.

E allora ecco: sarà una sosta operosa nel corso della quale vorrei dedicarmi anche a rivedere cose che ho scritto e che potrei scoprire che, oggi, pur non rinnegandole, guarderei con occhio diverso (almeno, è quanto mi sto chiedendo).

Mi dedicherò forse a riproporre, (rivisitate? Nel qual caso ne darò conto) vecchie recensioni – capita anche a voi che libri amati, poco amati, molto amati, cambino segno, o si ripresentino altro dal ricordo – confermato da quanto se ne era scritto – che ne avevamo?

Infine: sarà una sosta, ecco tutto, nel corso della quale sarò molto presente in questo mio piccolo luogo virtuale ma, come dire, a porte chiuse – salvo quella porticina laterale di cui ho detto.

Per parte mia, approfitterò del lavoro altrui regalandomi del tempo per leggere, e andare a rileggere, dentro i vostri blog.

A presto, dunque. Con nuovi libri la cui lettura è in corso. Con allegria, spero, anche. Con un pensiero, se possibile.