millenniumVorrei riprendere un discorso iniziato con il passaggio al nuovo anno (qui e qui). Un qualche tipo di bilancio, da riguardare un po’ per scherzo e un po’ in tutta serietà; da costruire secondo il noto metodo: prima si fanno cose, poi si osserva cosa si è fatto, poi si afferma che la risultante era proprio ciò che intendevamo ottenere.

È un modo che ci sta, nella natura di questo luogo – una libreria unicamente virtuale, dove nulla c’è di concreto – che, di partenza, poggia certamente su di un progetto, su di un catalogo di massima ragionato, che tuttavia, nel tempo, è cambiato, come avviene per ogni cosa a questo mondo, deviando lungo sentieri inattesi, o percorsi diversi in cui ognuno di noi si imbatte: libro chiama libro, pensiero chiama pensiero; per coerenza, per opposizione, per una qualità che viene trovata là dove non si era inizialmente interessati a guardare; per caso, certo, anche per caso.

Lettere dalla Sria, Freya StarkFreya Stark, «Lettere dalla Siria», Edizioni La vita felice 2014

Traduzione di Daria Angeli

«(…) uno pensa più che mai che il Mediterraneo sia uno stagno

dove i bambini del mondo cominciarono a giocare per primi ai pirati.»

 

«E poi una meravigliosa visione! Dal lato sinistro sono sbucati dei cammelli: prima un paio qua e là, poi sempre più numerosi, finché un intero branco ci ha circondato, cinquecento o più Sono uscita dalla macchina e mi sono confusa in mezzo a loro per fotografarli. I due capi beduini, vestiti magnificamente, erano arroccati in alto e dondolavano lentamente con il movimento delle loro bestie: mi hanno gridato qualcosa, ma l’arabo beduino è al di là di ogni comprensione. Non ho parole per dirti che vista meravigliosa fosse: come se uno si trovasse all’improvviso nella vera e propria alba del mondo, tra la gente di Abramo e Giacobbe.»

Il secolo breveInutile dire che questa ultima non non è stata una settimana qualsiasi per il nostro, limitato, mondo occidentale – per altri mondi a noi vicini, che poi sono sempre il nostro, da ormai troppi anni non esistono settimane qualunque.

Mentre tutto accade, io leggo i miei libri: e penso in che modo il mio leggere abbia a che fare con l’oggi, con le storie degli accadimenti in corso. Leggere, che si tratti di libri di narrativa o altro, significa aver a che fare con la diacronia; quanto meno, non equivale ad un essere in sincronia con ciò che accade nel nostro mondo, che richiede il nostro pensiero e la nostra presenza. Attiva, se possibile. Nella lettura non c’è sincronia con il nostro qui ed ora.

Rudyard Kipling
Rudyard Kiplilng, Premio Nobel per la letteratura 1907

Ho voglia di parlar d’altro – sempre rimanendo seduta sui miei libri e con i libri per sostegno – ma, come dire, sento una specie di costrizione a portare, in questo spazio, i libri dentro la vita, dentro i problemi, gli interessi, le avventure, le gioie e le arrabbiature che segnano la vita, e che trovano voce, spunto, argomenti, nel dialogo con un libro.

Si affronta un problema, si apre un giornale, si segue un avvenimento: ed è ben difficile che, nella nostra mente, il giudizio, l’emozione, la riflessione che ne conseguono non trovino legami con qualcosa che si è letto – qualcosa che ci ha arricchito; che a nostra volta arricchiamo, rendiamo nuovo, fornendogli carne e sangue di realtà, aggiungendo significati, prendendo poi a nostra volta nuova vita e nuova esperienza dalle parole lette.

Asolo, la Rocca
Asolo, la Rocca

Mi sono regalata un periodo di vacanza. Io e mio marito abbiamo preso il camper e siamo andati, un po’ così. Gli unici campeggi aperti in questa stagione sono ai laghi. Dunque: destinazione Garda: Sirmione, Desenzano, poi vedremo. E tuttavia, della vacanza fa prioritariamente parte la gita ad Asolo[1] che mi ero ripromessa, sulle tracce di Freya Stark.

Freya Stark
Freya Stark

Gennaio è trascorso senza che io abbia fatto qualcosa come un bilancio dell’anno alle mie spalle (con riferimento al blog, si intende), anche se per la verità non ho fatto bilanci di alcun tipo, meno che mai della mia vita personale, familiare, sociale, pensionistica, nonnesca e quant’altro – situazione politica, situazione economica, situazione in cui versa l’universo mondo e poi e poi.