Agota Kristof, “Ieri”, Einaudi 1997

Ieri era tutto più bello

La musica tra gli alberi

Il vento nei miei capelli

E nelle tue mani tese

Il sole

 

È stato questo, leggo da qualche parte, l’ultimo romanzo di Agota Kristof (qui). Dev’essere così. Ne ha la qualità. In certo qual modo lo dichiara; in un modo infine riappacificato – no: in un modo che ha accolto un patto, un obbligo – con la vita.

L’anno nuovo ha accumulato libri sul mio tavolo. Regali e auto-regali.

Nel mentre, sto ancora leggendo “La montagna incantata”, intercalandone la lettura con qualche racconto, romanzo breve, con qualche spezzone di vecchi libri improvvisamente desiderati, con un piacere e un ritmo lento inusuali.

Il libro di Thomas Mann narra la vicenda di Hans Castorp, giovane ingegnere amburghese, deuteragonista il cugino Joachim Ziemssen, suo coetaneo, militare di carriera, che si trovano ricoverati nel sanatorio Berghof a Davos sulle montagne della Svizzera.  Fanno da contorno alla loro storia, oltre a dei comprimari, spezzoni di altre vite, di medici e pazienti, dentro un tempo sospeso.

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Parco naturale storico archeologico del materano

In questo mese ho letto, ho scritto, ho passeggiato, ho scattato (abbiamo scattato) foto in giro per l’Italia, e ho lavorato al blog; il risultato è la nuova Pagina – dal titolo: Libri sugli scaffali – che potete trovare, se vi parrà utile, sulla home page, lato sinistro, tra le Pagine elencate sotto la lumachina.

Utile? Non so, lo spero.

Agota KristofUn breve riassunto, tra tante fonti che si richiamano e forniscono di Agota Kristof un ritratto univoco, per un flash su una scrittrice, una persona la cui scrittura, forte ed essenziale, si ritrova, intera, nella sua vita, nelle scelte fatte e subìte. Non sempre è così, non per tutti la scrittura e la vita si richiamano con tanta forza. Tanto più se pensiamo ad un autrice ‘costretta’ ad usare una lingua non sua – i libri della Kristof sono scritti in francese, lingua che lei non padroneggiava bene (diceva) – ma in cui lingua e fatti e cose hanno la solidità della materia.

Agota Kristof è nata il 30 ottobre del 1935 a Csikvànd, un piccolissimo paese dell’Ungheria. Nel 1956, le truppe dell’Armata Rossa invaderanno la sua terra, dove era in atto una rivolta contro l’URSS.

La trilogia della città di KAgota Kristof, “La trilogia della città di K”, Einaudi 2014

Si trovano in camera nella casa della gioventù. Claus scioglie il cordino con cui è legato il suo vecchio cappotto. Posa cinque quaderni sul tavolo. Peter li apre uno dopo l’altro.”

“Sono veramente curioso di sapere cosa contengono questi quaderni. E’ una specie di diario?”

Claus dice:

“No, sono delle menzogne.”Delle menzogne?”

“Sì, delle cose inventate. Delle storie che non sono vere ma potrebbero esserlo.”

Scelgo di cominciare dalla fine, dal punto in cui (“La Terza Menzogna“) si avvia lo scioglimento della storia, se così si può dire, perché niente, in questa storia, è costruito per essere sciolto.

Incontro con Duccio Demetrio , venerdì 17 ott. 2014, alla Biblioteca di Treviso
Incontro con Duccio Demetrio, venerdì 17 ott. 2014, alla Biblioteca di Treviso

Nei miei desideri, i temi di questa chiacchierata dovevano riguardare, con una breve esposizione della nuova scorta di letture in programma, anche un breve resoconto sul “Carta Carbone Festival letterario”, dal tema “Autobiografia e dintorni”, che si è svolto a Treviso nel corso dell’ultimo fine settimana, organizzato dall’ ”Associazione Culturale Nina Vola”.

A sangue freddoHo terminato, per ora, il mio piccolo giro nella narrativa americana. Per la verità, avendo trovato in quest’area libri davvero molto interessanti, so che non sono propriamente le ‘mie’ letture: frequentarli mi fa accorgere del mio legame preferenziale con la letteratura europea e con la sua specificità. Ovvio vero? Ma non quanto si può pensare. Oggi frequentiamo tutti scrittori e storie di altre parti del mondo, qualcuna più qualcuna meno.