millenniumVorrei riprendere un discorso iniziato con il passaggio al nuovo anno (qui e qui). Un qualche tipo di bilancio, da riguardare un po’ per scherzo e un po’ in tutta serietà; da costruire secondo il noto metodo: prima si fanno cose, poi si osserva cosa si è fatto, poi si afferma che la risultante era proprio ciò che intendevamo ottenere.

È un modo che ci sta, nella natura di questo luogo – una libreria unicamente virtuale, dove nulla c’è di concreto – che, di partenza, poggia certamente su di un progetto, su di un catalogo di massima ragionato, che tuttavia, nel tempo, è cambiato, come avviene per ogni cosa a questo mondo, deviando lungo sentieri inattesi, o percorsi diversi in cui ognuno di noi si imbatte: libro chiama libro, pensiero chiama pensiero; per coerenza, per opposizione, per una qualità che viene trovata là dove non si era inizialmente interessati a guardare; per caso, certo, anche per caso.

brevi-interviste-con-uomini-schifosi-david-wallaceCi avviciniamo a Natale e sono giorni in libreria, oltre che in altri luoghi. Ma sicuramente molto in libreria. Per i regali di Natale, cosa che, occorre dirlo, è quasi una scusa dato che regalare un libro, mi è stato detto, è come regalare un profumo, o una cravatta a un uomo: non si fa!

Io regalo libri. A richiesta, ad amiche di cui ritengo di conoscere i gusti di lettura (poi, naturalmente, quanto io sbagli lo intuisco, talvolta, a posteriori: e non demordo, mi limito a raddrizzare la scelta, quantomeno a provarci). Li ho sempre regalati anche e soprattutto ai bambini, facendomi odiare, temo, ma da parte di una, in senso lato, vecchia zia, ci può stare. Da nonna, non tollerando il non farmi amare, regalo il libro in aggiunta al regalo “vero”.

Anita Loos
Anita Loos

Desiderando spezzare una lancia a favore dei long seller (qui), dei libri che il tempo non intacca, e che non sono solo i grandi classici, la prossima recensione sarà un libro che, riletto dopo un numero di anni che preferisco non ricordare, mi ha regalato qualche ora di vero piacere: Anita Loos, «Gli uomini preferiscono le bionde», Garzanti 1966. Un libro che, con la sua seconda parte «ma Gli uomini sposano le brune», è il solo libro, credo, pubblicato in Italia di questa elegante scrittrice, commediografa e sceneggiatrice americana; un libro che non sente il tempo e regala allegria (nonché, ancor oggi, qualche leggera riflessione e persino un divertente richiamo alla nostra attualità). Per non dire che, in queste pagine, un po’ di leggerezza farà bene.

E passo al discorso serio (magari noioso? Su cui, tuttavia, mi piacerebbe molto  dialogare, se qualcuno ne ha voglia).

Libraio per casoOrmai quasi due anni fa, avevo scritto qualcosa sull’andare in libreria, provando a riflettere sulla quantità e qualità del lettori italiani, sul diffondersi degli e-book e degli acquisti online dei libri, anche cartacei (che sono e restano “I LIBRI” ma che non necessariamente costituiranno, in futuro, lo strumento per fruirne). È bene, è male, possiamo discuterne ma è così.

Le caratteristiche della nostra editoria, il costo unitario dei libri, le vendite scarse, la distribuzione malfunzionante, la presenza maldistribuita di librerie:  sono  tutte variabili che concorrono a fare del libro quello strano bene di prima necessità che si comporta come un bene di lusso, superfluo al di fuori di confini molto precisi: la scuola, gli studi in genere, la documentazione di lavoro per chi ne dipende e, all’altro estremo, un oggetto da diporto per occupare un qualche tipo di tempo libero. Il che va benissimo. Ma non basta.

Ray Bradbury 2
Ray Bradbury

E’ certo che l’editoria cartacea, oggi, quali che possano essere (nei diversi paesi, ma noi parliamo dell’Italia) le scelte compiute, o di prossimo compimento, sta vivendo un momento di particolare difficoltà.

Questa industria si trova a fronteggiare quella che non è una semplice crisi congiunturale, le difficoltà di un mercato in cui, per cause multiple, la produzione subisce richieste di variazioni, in questo o in quel campo, o il mercato stesso modifica le proprie richieste, cose così.