Sto finendo la mia riserva di libri. In corso di lettura: Rumore Bianco, di Don De Lillo (è un libro da leggere con calma, da leggere nei dettagli. Mi sta piacendo molto, credo). A margine, la piacevole lettura di un piccolo libro di Ian McEwan: “L’inventore di sogni”. Ve lo descrivo, in breve, così potrete decidere di leggerlo (se non l’avete già fatto).
Peter, il protagonista, passa per essere un bambino difficile. Ciò è dovuto alla sua abitudine di starsene in silenzio per i fatti propri. Questo comportamento causa preoccupazione negli adulti, privati della possibilità di sapere cosa lui stia pensando, e dunque in crisi per deficit di controllo.
Peter è impegnatissimo a sognare ad occhi aperti; sogna strane avventure che, in seguito, scopre di aver vissute in un tempo che non c’è stato, ma che non saranno state per questo meno reali.







corso – di queste conversazioni, che, peraltro, non hanno propriamente un tema obbligato.

orso di quest’ultimo mese ho fatto alcuni acquisti. E mi trovo con una piccola riserva di letture, il che mi fa sentire bene, protetta da quella specie di horror vacui che mi assale quando mi trovo nello stato d’animo del genere “non ho niente da leggere!”, quando preconizzo a me stessa una lunga tediosa notte senza potermi addormentare bene, o senza poter godere l’insonnia che è pur sempre l’occasione di potersi regalare qualche ora in più con un bel libro. A ben guardare, non mi capita di soffrire di insonnia senza qualcosa da leggere che, diciamo così, ne giustifichi il bisogno. Salvo, ovviamente, nel tragico caso in cui io non abbia, si fa per dire, niente da leggere – niente che corrisponda a qualcosa che ho voglia/bisogno di leggere in quel momento.