Giulio Angioni, “Sulla faccia della terra”, Ed. Feltrinelli/Il Maestrale 2015 Correva l’estate del 1258. Mannai Mureno racconta. “È […]
Category Archive: Contemporanei
Patrick Leigh Fermor, “Tempo di regali. A piedi fino a Costantinopoli: da Hoek van Holland al Medio Danubio”. […]
Alessandro Boffa, “Sei una bestia, Viskovitz”, Quodlibet 2021 Viene poi il tempo giusto per alleggerire l’atmosfera. Potendo scegliere, […]
Vorrei raccontare di questo libro – della <mia lettura> di questo libro – per liberarmene, forse; per fare […]
Massimo Roscia, “Il dannato caso del signor Emme”, Exorma edizioni 2020 In esergo, una dichiarazione di intenti “Eppure […]
Abdou M. Diouf, “Il pianista del Teranga”, goWare 2020 “Sapete cosa? È faticoso essere noi. Il libro si […]
Marisa Salabelle, “L’ultimo dei Santi”, Tarka edizioni 2019 Mai che io riesca a fare un programma e mantenerlo! […]
Ho salutato il nuovo anno accomiatandomi dal vecchio con i versi di Costantinos Kavafis (qui). Ed è iniziato […]
E rimanendo sulla strada della leggerezza, ho scelto, quale opzione per le letture rigeneranti di questo mese (santo […]
Igiaba Scego, “La linea del colore”, Bompiani 2020 Ho incontrato sul mio percorso un libro molto bello, e […]
Alice Basso, “Il morso della vipera”, Garzanti 2020.
Una premessa.
Ebbene sì. Quasi tre anni fa avevo già parlato, con entusiasmo (per nulla scemato) di Alice Basso, una giovane autrice di cui, finora, non ho perduto un libro e di cui avevo recensito la sua prima (allora) trilogia, che sarebbe stata in seguito completata da altri due libri. (qui).
Elvis Malaj, “Il mare è rotondo”, Rizzoli 2020
Dalla Quarta di copertina:
“Elvis Malaj è nato in Albania nel 1990. A quindici anni si è trasferito ad Alessandria con la famiglia e oggi vive a Belluno. Ha esordito con la raccolta di racconti Dal tuo terrazzo si vede casa mia, selezionato al Premio Streg 2018″
Avevo atteso di rileggere questo autore, dopo i racconti di “Dal tuo terrazzo si vede casa mia”, (qui) in cui Elvis Malaj già mostrava una struttura narrativa capace di ampio respiro, capace di catturare l’intero di un mondo e di una storia.
Jonathan Littell, “Le Benevole”, Einaudi
Traduzione di Margherita Botto
Ho finalmente portato a termine la lettura, a cui mi ero impegnata, di un libro che, nel corso degli ultimi quattro anni, mi ha altamente trattenuta e respinta; un libro che, dalla sua uscita nel lontano 2006, ha riscosso un grande e controverso interesse.
Un libro <pesante> per contenuti e per mole: 943 pagine sono molte, ma ci stanno tutte; e neppure si potrebbe dire che siano troppe considerando la scelta di cura ossessiva, di insistenza sui particolari con cui la storia viene sviluppata.